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Istat, lavoro nero: buco da 211 miliardi pari al 13% del Pil

Cosimo Cataleta
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Istat, lavoro nero: buco da 211 miliardi pari al 13% del Pil
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ROMA, 14 OTTOBRE - E’ una delle piaghe del Belpaese ed è spesso molto difficile da combattere, per svariate e spesso interminabili ragioni. E’ la problematica del lavoro nero, e più in generale del cosiddetto sommerso, che succhia energia a Paese e lavoratori, degradando non solo le prospettive economiche di una nazione ma anche la dignità ed il valore dell’attività lavorativa dell’essere umano, spesso costretto ad adattarsi nel drammatico mondo della precarietà.[MORE]

I dati sono piuttosto allarmanti: secondo l’Istat, nel 2014 l’attività sommersa composta da lavoro nero e attività illecite vale ben 211 miliardi, pari al 13% del Pil. I lavoratori in nero sarebbero invece 180mila in più rispetto al 2013, con un totale di 3,5 milioni lavoratori complessivi.

All’interno della cifra spaventosa dei 211 miliardi, ne rientrerebbero anche 17 (1% Pil) provenienti da droga, prostituzione e contrabbando di tabacco. Ma la parte da leone è ovviamente quella dell’evasione fiscale: il 46% della cifra nera è frutto di essa. I dati rispetto al 2013 parlano chiaro, dove l’economia non pesata era pari al 12,9% del Pil, per un valore totale di 206 miliardi, mostrando un fenomeno purtroppo in costate aumento se rapportato ai dati precedenti a partire dal 2010 ad oggi.

Nel dettaglio, la fetta enorme causata dall’evasione fiscale è accompagnata anche da un 36,5% di lavoro irregolare accompagnato da un 8.6% tra affitti in nero ed altre fattispecie minori.

 

foto da: infoooggi.it

Cosimo Cataleta


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Scritto da Cosimo Cataleta

Giornalista di InfoOggi

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