"Jules e Jim", un (quasi) idilliaco ménage à trois
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"Jules e Jim", un (quasi) idilliaco ménage à trois

martedì 4 dicembre, 2012

L’uscita, il 4 dicembre 2012, di un’edizione speciale in dvd del film di François Truffaut, Jules e Jim, è una buona occasione per riscoprire e riassaporare un’opera cinematografica intramontabile in grado di offrire non pochi spunti di riflessione.

Il film è tratto dal romanzo di Henri-Pierre Roché e sceneggiato dal regista con la collaborazione di Jean Gruault.
Seguendo la tesi del maestro della Nouvelle Vague, Andrè Bazin, per il quale la materia prima è il testo letterario e non la vicenda narrata, Truffaut decise che la sceneggiatura doveva essere molto aderente al testo originale, cercò quindi di cambiarlo il meno possibile e affidò intere parti alla voce narrante. Da questo tipo di trasposizione deriva la profonda “letterarietà” del film, basato su una forte presenza del testo di Roché, del suo ritmo e della sua forza di evocazione.

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Il film racconta la storia di due amici che vivono a Parigi: Jim, francese, e Jules, austriaco. Quando insieme conoscono Catherine Jules se ne innamora e Jim si fa da parte per non dare un dispiacere all’amico. Jules e Catherine si sposano e hanno una figlia. Dopo la Prima Guerra Mondiale Jim va a trovarli e scopre che il tempo ha logorato il loro amore, (la felicità si racconta male perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge),
Catherine ha altri amanti; Jim in questa circostanza trova il coraggio per dichiararle i suoi sentimenti. Jules, pur di non perdere Catherine, accetta la loro relazione e persino una comune convivenza. Convinto che il suo amore sia assoluto mentre quello degli altri è relativo, si autogiustifica e se ne compiace.
Il film mette in scena suggestivamente e con una grande leggerezza, sia spirituale che poetica, un ménage à trois che inizialmente sembra essere vissuto all’insegna della spensieratezza, come una favola in cui tutti gli uomini possono amare la stessa donna senza che sorgano gelosie e i sentimenti siano in conflitto, anche se “in paese li chiamavano tre matti”.

Catherine è una donna totalmente libera ed istintiva, l’anarchia amorosa con cui conduce la sua esistenza la rende sensuale e insieme infantile. In realtà ciò che i tre personaggi vivono, ad un analisi più profonda e attenta, in cui il film comunque non si addentra, è l’incapacità di affrancarsi da legami destinati a sciogliersi e di razionalizzare come ricordo il passato, che appare invece loro come qualcosa di irrimediabilmente perduto se non lo si tiene più fra le mani e davanti agli occhi. Dunque essi si comportano come eterni adolescenti e sono incapaci di liberarsi da affetti che diventano lentamente strascichi inutili di vita e di morte. Catherine e Jules non accettano la necessità di separarsi e di intraprendere una nuova vita, indipendenti uno dall’altra. Vivono invece nella nostalgia e, nel tentativo di consolarsi, costruiscono un idillio amoroso fondato sul nulla.

Il film forse si sarebbe dovuto chiamare "Catherine" perché è lei che domina le vite sentimentali dei due uomini, giocando con i loro caratteri deboli e passivi, creando una distanza dalla realtà che li affascina, li avvolge e li travolge, li isola, li conduce alla rovina. (Jules così la descrive: "Catherine è una forza della natura che si esprime in cataclismi, vive in tutte le circostanze in mezzo alla sua logica, alla sua armonia, guidata solo dalla sicurezza della sua innocenza").
Jules e Jim si lasciano travolgere dalla passione, trasformando idealmente una triste condizione di marionette, a cui non sanno porre fine, in un eden di libertà e innocenza.
L’amore tra Jim e Catherine ha vita breve, non riescono ad avere un figlio e inoltre anche Jim ha un legame indivisibile con una donna amata nel passato, che alla fine deciderà di sposare.
I tre amici-amanti si ritrovano insieme per l'ultima volta a Parigi dove la storia si conclude con una tragedia  programmata che rivela la profonda infelicità di Catherine e ne rende effimera la sensualità.  
Jules, rimasto in vita, è finalmente libero da un legame distruttivo che con la sua volontà non avrebbe mai saputo troncare.

Jules e Jim affronta temi sentimentali che si svolgono in modo contradditorio: l’amicizia leale e l’amore libero da ogni condizionamento. La tragica conclusione del film, pur mantenendo la stessa leggerezza narrativa con cui è stata raccontata la storia, dimostra in maniera inequivocabile il fallimento di questa filosofia di vita.
Il significato del film si ritrova anche nelle parole del suo Autore:
È un inno alla vita e alla morte, una dimostrazione dell’impossibilità di qualunque combinazione amorosa al di fuori della coppia”.
 
Titolo originale: Jules et Jim
Regia : François Truffaut
Sceneggiatura : François Truffaut, Jean Grault dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché
Fotografia: Raoul Coutard
Montaggio: Claudine Bouché
Musica: Georges Delerue
Costumi: Fred Capel
Interpreti: Jeanne Moreau (Catherine), Oskar Werner (Jules), Henri Serre (Jim), Marie Dubois (Thérèse), Vanna Urbino (Gilberte), Boris Bassiak (Albert), Sabine Haudepin (Sabine), Danielle Bassiak (compagna di Albert)
Produzione: Les Films du Carrosse
Distribuzione: Bim
Durata: 110’
Origine: Francia, 1962

(in foto: Jeanne Moreau/Catherine e Oskar Werner/Jules)

Gisella Rotiroti


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