L'Agcom contro le compagnie telefoniche. No a tariffe di 28 giorni
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L'Agcom contro le compagnie telefoniche. No a tariffe di 28 giorni

sabato 25 marzo, 2017

MILANO, 25 MARZO - Con una delibera pubblicata nella giornata di ieri l’Agcom pone una importantissima tematica nella ‘sfida’ alle compagnie telefoniche. L’Autorità abolisce infatti le offerte legate a rete fissa, telefono, Adsl e fibra ottica in merito alla sua durata limitata a 28 giorni, anziché improntata sulla precedente intera mensilità.[MORE]

Si tratta di una delibera piuttosto significativa, suscettibile di intaccare le strategie degli operatori in campo. L’Autorità ha chiesto espressamente a Wind e Vodafone di rivedere l’offerta dei 28 giorni, anche in relazione agli utenti attivi, oltre ovviamente a coloro che verranno. A Fastweb e Tim è stato invece chiesto di bloccare il passaggio annunciato a 28 giorni, dando 90 giorni di tempo per l’adeguamento.

Tutti gli operatori erano infatti tesi ad improntare le proprie offerte su tale tariffa, che a detta dell’Autorità provocherebbe un rincaro dell’8,6% dei prezzi ed un rischio di ridotta trasparenza a discapito degli utenti. Per quanto riguarda i cellulari, Agcom impone che le tariffe possano essere sì al minimo dei 28 giorni ma con l’invio di Sms agli utenti in merito all’avvenuto addebito. Per la telefonia fissa ad offerta ibrida (fisse-mobili) varrà il principio della tariffazione mensile.

Secondo l’Agcom, «si rende necessario fissare su base mensile la cadenza di fatturazione sulla telefonia fissa con un parametro temporale certo che renda effettiva la libertà di scelta degli utenti». E’ quanto espresso nella motivazione presente nella delibera.

E non sono mancate subito le polemiche e le reazioni degli operatori: secondo Asstel «Agcom non ha il potere di disciplinare il contenuto dei rapporti contrattuali tra operatori telefonici e clienti». Asstel ricorda come sul tema si sia già espresso il Tar del Lazio, ritenendo che l’utente avrebbe già diritto di recesso in merito alla modifica delle offerte.

Molto dura il presidente di Asstel, Dina Ravera: «Ci troviamo di fronte a un caso clamoroso: un’autorità, che dovrebbe avere come missione il funzionamento del libero mercato, cerca di riportare il settore, che in Italia vede già i prezzi più bassi d’Europa, ai tempi delle tariffe».

foto da: praticandoildiritto.it

Cosimo Cataleta


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