“Medici in prima linea”, testimonianze ed emozioni nel primo appuntamento del Festival d’Autunno
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

“Medici in prima linea”, testimonianze ed emozioni nel primo appuntamento del Festival d’Autunno

sabato 29 settembre, 2018

“Medici in prima linea”, testimonianze ed emozioni nel primo appuntamento degli eventi culturali del Festival d’Autunno

CATANZARO 29 SETTEMBRE - Un’emozione palpante, suscitata da immagini e testimonianze dirette su cosa significhi davvero accogliere chi arriva da un altro angolo del mondo. Un angolo in cui si vivono guerre, povertà diffusa, malattie mortali e dal quale si fugge immaginando un futuro migliore  che  però  resta  spesso  solo  un  sogno.  Medici  in  prima  linea,  il  primo appuntamento  inserito  nel  cartellone  degli  eventi  culturali  della  XVI  edizione  del Festival d’Autunno ha centrato il suo obiettivo. Quello di far riflettere su un tema di grande  attualità,  l’accoglienza  dei  migranti,  attraverso  la  condivisone  di  esperienze vissute  in  prima  persona  dal  personale  medico  e  paramedico  dei  “Pediatri  in movimento”. La spedizione catanzarese, guidata dal dottore Giuseppe Raiola, direttore dell’Uoc di Pediatria dell'Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, ha fatto tappa, ormai due  anni  fa,  a  Lampedusa.  Oltre  500  i  bambini  profughi  che  sono  stati  curati  da un’équipe che porta nel cuore quell’attività solidale. E lo si capisce dalla voce, che tradisce  commozione,  proprio  del  dottore  Raiola,  il  primo  a  relazionare  su  quelle settimane trascorse nell’isola che è diventata il simbolo del dramma dei migranti.  

RAIOLA: NO ALLA GLOBALIZZAZIONE DELL’INDIFFERENZA

«Abbiamo deciso di attenderli insieme a tutta la “macchina” dell’accoglienza. Per noi era la prima volta» spiega, mentre alle sue spalle scorre il film di quelle giornate intense. «All’inizio sei paralizzato, sei confuso, vorresti abbracciarli uno a uno. E le lacrime scendono  copiose,  senza  vergogna,  arrogandoci  il  diritto  di provare  ancora compassione  e condivisione in questo mondo globalizzato in cui si è assistito anche alla globalizzazione  dell’indifferenza».  Racconta  la  storia  di  una  bambina  di  10  anni proveniente dalla Costa d’Avorio che aveva affrontato il viaggio da sola. Spiega il rapporto familiare che si è creato, così intenso che al momento di ripartire, ti si stringe il cuore. «Questa è l’occasione – ha concluso Raiola – per ribadire con forza il rispetto dei diritti umani, il dovere dell’accoglienza verso chi, spinto dalla disperazione intraprende quello che dovrebbe essere l’ultimo viaggio e invece è solo l’entrata in un girone infernale. E il tanto anelato “paradiso Europa” si rivela essere un albergo fatiscente».

L’ESPERIENZA IN UGANDA DEI LAUREANDI DELL’UMG

Dopo la visione di un estratto di “Fuocammare”, il film documentario di Gianfranco Rosi che ha fatto da trait d’union tra i vari interventi, la parola è andata a Carlo Torti, infettivologo  all'Università  “Magna  Graecia”  di  Catanzaro,  il  quale  da  tempo  è impegnato  in  spedizioni  umanitarie  in  Africa. «C’è  molto  da  fare  in  termini  di accoglienza – ha detto – dunque mi sono domandato: Che cosa posso fare io? La risposta l’ho trovata: far conoscere ai giovani studenti la realtà africana, fargli capire perché questi migranti partono e farglielo capire nel contesto della loro professionalità che  è  in  una  fase  di  sviluppo  continuo».  Così  sette  laureandi  in  Medicina  e  una specializzanda, accompagnati dallo stesso Torti hanno trascorso un mese in Uganda. Quell’esperienza  è  stata  testimoniata  proprio  dagli  stessi  giovani  con  un  racconto toccante che ha davvero emozionato il pubblico. «Dobbiamo evitare – ha concluso Torti – il  neocolonialismo  umanitario, il  fatto  di  partire in  paesi  sconosciuti  senza una preparazione adeguata. Si deve agire in quei  luoghi attraverso dei seri progetti di apprendimento sul campo».

MINORI NON ACCOMPAGNATI, LE DIFFICOLTA’ A IDENTIFICARLI Dopo un breve saluto del direttore generale della Azienda Ospedaliera “Pugliese  – Ciaccio”, Giuseppe Panella, che ha sottolineato il valore delle professionalità su cui può contare la sua struttura,  «professionalità che hanno portato all’esterno – ha detto - la dimensione della vicinanza, dell’affetto e dell’ascolto che esiste nel lavoro di tutti i giorni in azienda», è toccato a Teresa Chiodo, presidente del Tribunale per i minori di Catanzaro,  soffermarsi  sugli  aspetti  giuridici  del  fenomeno  degli  arrivi,  sempre più numerosi, dei “Msna”, minori stranieri non accompagnati. La presidente ha illustrato tutto l’iter relativo alla presa in carico di questi ragazzi, sottolineando come sia difficile il percorso di integrazione soprattutto per la difficoltà di identificarli.

«Molto  spesso – ha  detto  - dichiarano  generalità  diverse  perché  aspirano  a ricongiungersi  con  qualche  parente  che  non  vive  in  Italia  e  non  vogliono  essere identificati perché altrimenti devono restare nel paese in cui sono sbarcati». Il minore cerca di occultarsi e lo fa, spesso, anche per reperire soldi da inviare alla famiglia d’origine cadendo nella rete della microcriminalità o del lavoro nero. «Il viaggio costa anche seimila euro – ha spiegato – e le famiglie devono spesso vendere tutto. Inoltre non è  da  sottovalutare  il  fenomeno  dei  trafficanti  di  uomini  che  minacciano  i  ragazzi sbarcati, costretti a delinquere o a prostituirsi». Poi qualche numero: «In Italia un milione di bambini vive in condizione di estremo degrado senza che le nostre strutture assistenziali forniscano supporto.  I  minori  stranieri  non  accompagnati  costano  10 miliardi  di  euro  all’anno  (100  euro  al  giorno).  Cifre  esorbitanti:  pensate cosa  si potrebbe fare in Africa con questo denaro».

SANTACROCE:  VOGLIAMO  FAR  CONOSCERE  REALTA’  CHE  MOLTI IGNORANO

A moderare gli interventi il giornalista Domenico Iozzo che, proprio per aver raccontato attraverso un suo articolo la missione umanitaria dei medici catanzaresi a Lampedusa, ha ricevuto il premio “Cristiana Matano”. «Un premio che ha permesso di far parlare bene della Calabria – ha affermato Iozzo – visto che è stata esportata fuori dai confini regionali questa straordinaria esperienza solidale».

A  fare  gli  onori  di  casa  il  direttore  artistico  del  Festival  d’Autunno,  Antonietta Santacroce, che ha spiegato il fil rouge che lega gli eventi culturali della rassegna. «Il tema principale del principale è il Brasile. Abbiamo così colto le analogie tra il paese sudamericano e la Calabria, entrambe terre di emigrazione e di accoglienza. L’idea di fondo è quella di spiegare, attraverso la voce dei protagonisti e testimonianze inedite, cosa  accade  in  Italia  quando  arriva  un  migrante.  Non  ci  interessa  disquisire  di quest’argomento trattando quei temi su cui la politica si interroga ormai da tempo, ma soltanto conoscere più da vicino realtà che i più ignorano. Ecco perché – ha concluso - nei prossimi appuntamenti ci occuperemo di scuola e immigrazione e andremo a vedere come si vive negli Sprar, i centri dove sono accolti i richiedenti asilo».

A conclusione dell’incontro, la proiezione di un video molto emozionante: la festa a sorpresa per i 18 anni di Suhel, il giovane del Bangladesh gravemente ammalato che, grazie anche all’impegno della Fondazione Città Solidale, ha potuto riabbracciare la madre nel reparto di Pediatria dell’ospedale “Pugliese – Ciaccio” dov’è ricoverato. Un messaggio di speranza, in una serata che ha mostrato il volto bello di un’umanità che sa rimboccarsi le maniche per il prossimo senza tornaconti diversi da un sorriso, da un abbraccio.

IL  5  OTTOBRE  VIAGGIO  NELLA  “CITTA’”  TRILINGUE”.  IL  6  ARRIVA TOQUINHO

Il cartellone prosegue ora con tre appuntamenti organizzati nel prossimo fine settimana. Venerdì 5 ottobre, per la sezione degli eventi culturali, è prevista una visita guidata che, partendo alle 18 da Palazzo Fazzari, a Catanzaro, porterà i presenti a scoprire i luoghi di interesse della cosiddetta “città trilingue”. Sarà l’architetto Oreste Sergi a illustrare le bellezze  custodite  nel  centro  storico  del  capoluogo.  Il  giorno  successivo,  sabato  6 ottobre, due eventi con uno straordinario musicista, Toquinho. Alle 18 l’artista terrà una master class gratuita  nel “Piccolo” del Teatro Politema dove, alle 21, andrà in scena un imperdibile concerto di questa icona  della musica brasiliana.

I biglietti per il suo concerto potranno essere acquistati in tutte le rivendite del circuito e sul  sito,  all'indirizzo  www.festivaldautunno.com.  Ogni  informazione  sarà  reperibile sull’app scaricabile gratuitamente, sui canali social e sul sito ufficiale della rassegna o contattando il numero telefonico 331.8301571.


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