"Una piccola felicità": specchio dell'evoluzione dell'Italia tra gli anni 50 e 60
Societa' Calabria

"Una piccola felicità": specchio dell'evoluzione dell'Italia tra gli anni 50 e 60

domenica 19 aprile, 2015

LAMEZIA TERME (CZ), 19 APRILE 2015 - «È una piccola opera d’arte, ricca di interessanti documenti d’epoca, fotografie di famiglia, stralci di novelle pubblicate su “bella” , foto di copertine, ricevute di compensi, testimonianze varie». Lo ha affermato la professoressa Costanza Falvo D’Urso nell’introdurre l’incontro di presentazione del libro “Una piccola felicità” di Giovanna Adamo Caparello organizzato dall’Uniter di Lamezia Terme, presieduta da Italo Leone.

Trentasei sono le novelle racchiuse nell’opera che riflette il periodo, compreso tra gli anni ‘50 e ‘60, caratterizzato da profonde trasformazioni di ordine sociale, economico e culturale che proiettano il nostro Paese in quella età dell’oro conosciuta come boom o miracolo economico. «È la nascita dei consumi di massa, si passa rapidamente dalla bicicletta alla Vespa e alle auto familiari, dalla radio alla televisione nelle case» ha commentato la professoressa Giovanna Villella tracciando un excursus di «un mondo in fermento raccontato dal cinema, dalla pubblicità, dall’arte e dalla fotografia, specchio di un’Italia fertile, creativa, piena di aspettative, in grado di riprendersi e decollare a livello mondiale dopo il disastro delle dittatura e della guerra». Pubblicata di recente dalla figlia Adriana, l’opera comprende una raccolta di novelle edite, con grande successo da Giovanna Adamo Caparello, dal 1954 al 1965, sulla rivista “bella”. [MORE]

 
Nata a Sambiase il 3 gennaio 1923 e rimasta orfana all’età di tre anni, Giovanna Adamo Caparello fu costretta ad interrompere gli studi alla quinta elementare e a continuarli da autodidatta assecondando il suo amore per il sapere e la conoscenza che le consentirono di cimentarsi dignitosamente nella scrittura e di accedere nel panorama culturale nazionale. Nel libro spicca un mondo popolato da creature semplici con il loro carico di dolore o piccole felicità, quasi sempre povere e romantiche, ma diverse quali la seconda madre, la signora bionda, la donna di ieri, la sconosciuta, tutte rispondenti ad un modello femminile consolidato di moglie, madre e donna di casa. «Gli uomini invece – ha commentato la professoressa Villella - rappresentano il senso patriarcale della famiglia, il peso dell’eredità familiare intesa come eredità di valori o disvalori, gesti, pensieri, pregiudizi, status sociale». Le brevi storie di piccole vite non restano confinate in un chiuso lembo di terra e avulse dal contesto storico in cui sono colocate , ma si intersecano con l’orrore della seconda guerra mondiale che porta via figli, padri e mariti e che lascia le donne sole a prendersi cura della famiglia restituendo uomini derelitti che, ritornati al loro paese, non trovano che solitudine e cumuli di macerie.

La narrazione, articolata in uno scenario nel quale i paesi e le città sono indicati con le loro iniziali, offre precise coordinate geografiche riferite soltanto allo storico zuccherificio di Sant’Eufemia, diventato ormai esempio di archeologia industriale, e a qualche altro luogo in cui è ambientata qualche altra storia. Forse quella raccontata da Giovanna Adamo Caparello nelle sue novelle è l’ultima generazione di «madri amorevoli e spose servizievoli prima del grande movimento femminista» in quanto, di fronte all’avanzare della modernità con decisivi risvolti nella editoria e nelle logiche del mercato in continua evoluzione, Giovanna Adamo Caparello con saggezza ed umiltà decide di interrompere le collaborazioni con l’editore Rizzoli riponendo la sua penna e la sua tessera di scrittrice in un cassetto. Ad approfondire le tematiche del libro la blogger Ippolita luzzo che ha richiamato altri scrittori che hanno affrontato il tema della felicità ed ha esplorato alcune novelle ispirate alle lettere che Giovanna Adamo Caparello scriveva ai parenti delle persone del suo paese che si rivolgevano a lei per le comunicare con i loro cari lontani, in America, Argentina, Australia.

Foto da sinistra: Ippolita Luzzo e Giovanna Villella

LINA LATELLI NUCIFERO


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Societa'.