Fukushima: vicino alla centrale trovate farfalle mutate geneticamente
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Fukushima: vicino alla centrale trovate farfalle mutate geneticamente

martedì 14 agosto, 2012

TOKIO, 14 AGOSTO 2012 - La centrale nucleare di Fukushima, che l'11 Marzo 2011 subì danneggiamenti per via del forte terremoto, avrebbe rilasciato una quantità elevata di materia radioattiva.

Se prima non vi erano prove certe che quantificassero i danni delle radiazioni, dopo lo studio effettuato dall'Università di Ryukyu di Okinawa, arrivano le prime dichiarazioni ufficiali. Il team di studiosi, coordinato da Joji Otaki, ha prelevato, nel Maggio del 2011, centoquattordici esemplari di farfalle nell'area circostante alla centrale nucleare.

Come dichiarato sul Scientific Reports, il 12% degli esemplari si presentavano con delle anomalie fin dallo stadio larvale. Sono state prese in considerazione le Zizeeria Maha Blu, le più diffuse in Giappone, che hanno riportato danni sia fisiologici che genetici. [MORE]

Una volta accoppiate, le farfalle hanno dato vita ad esemplari ancora più danneggiati, per un totale complessivo del 18%. La terza generazione ha invece sottolineato problematiche ancora più gravi, arrivando a raggiungere il 34% di esemplari danneggiati.

Alcune farfalle della seconda generazione sono state accoppiate con altre completamente sane, ciò nonostante il totale delle larve della terza generazione che sono nate con mutazioni genetiche, ha superato del 16% la generazione precedente.

A Settembre 2011, il team ha effettuato ulteriori studi, prelevando duecentoquaranta esemplari, dei quali il 52% aveva subìto una mutazione genetica.

Il professore Kunikazu Noguchi, che si occupa di protezione radiologica presso la Nihon University School of Dentistry, ha dichiarato che occorrono ulteriori dati per poter stimare il danno realmente subìto dall'ambiente a causa della materia radioattiva rilasciata dalla centrale di Fukushima.

Lo studio mette comunque in allarme i giapponesi, sebbene la stampa cerchi di evitare la psicosi collettiva. Al fine di ottenere risposte definitive, ulteriori esami ed approfondimenti verranno effettuati per chiarire l'entità dell'impatto radiattivo anche sull'uomo e su altri animali.

(Foto da www.centrometeoitaliano.it)

Alessia Malachiti


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