L'illusione del pane degli uomini in TV
Fantasticherie del cuore Calabria

L'illusione del pane degli uomini in TV

venerdì 23 ottobre, 2015

Oggi si muore anche per l’ecstasy; si entra in coma; si subiscono o si compiono violenze; si esce dal bello di sé per entrare nel peggio che c’è altrove. Non può finire così il bisogno delle nuove gene-razioni di divertirsi o di stare bene con gli altri nel pieno spirito di libertà e di freschezza che le contraddistingue! Perché allora tutto questo continua a succedere? Certo le leggi devono intervenire per porre rimedio ad alcuni episodi che riducono l’uomo a burattino del potere dello “sballo” orga-nizzato e mirato, ma non basta. Le sole norme spostano il problema da un luogo all’altro, niente di più. Di pari passo si deve lavorare per trasformare questa società, senza inventarsi nessuna ricetta miracolistica, fortificandola in un cammino quotidiano verso i valori perduti; le sue vere libertà; la dignità di ognuno. [MORE]

Il consumismo di oggi, rivolto a cose lecite e illecite, ci consegna da una parte l’illusione di essere padroni del tempo vissuto; dall’altra ci rende falsamente consapevoli di tenere sempre in tasca la ri-sposta voluta. Insomma tutto si compra, con soldi o con altro! Svendersi è di moda. L’essenziale è raggiungere l’obbiettivo che consente, a parole, di essere uguali agli altri. Il resto non conta e la strada da percorrere, qualunque essa sia, è solo una questione personale. C’è bisogno di un nuovo Umanesimo da condividere nelle tante realtà del mondo. La Chiesa ha scelto Firenze dal 9 al 13 novembre, per scuotere l’albero del mondo. È urgente!

Un mondo migliore, per giovani e adulti, non può che partire dalle parole di Cristo. Non conosco pensatore illuminato al mondo, che nelle sue riflessioni non abbia una radice evangelica. Al di là del nostro ruolo, smettiamola di vergognarci nell’affermare questa verità. Non è una disavventura seguire il Figlio dell’Uomo! Non si sale su un podio lontano dal mondo. Al contrario! Si guarda la realtà con gli occhi della verità oggettiva delle cose, riconoscendo l’essenza primaria di tutti quegli elementi insiti nell’uomo e nella natura, connessi da sempre con la sapienza di Dio che tutto prece-de. Non c’è uomo che possa pensare di far bene il suo lavoro, voltando le sue spalle alla verità.

Non se lo può permettere il vero politico; il bravo economista; il docente di ogni ordine e grado sco-lastico; il giovane che cerca il suo futuro e la sua dimensione interiore; il giornalista responsabile; il genitore attento; l’amico sincero; il lavoratore impegnato; il disoccupato dimenticato; il prete del Signore; la donna umiliata e la donna in carriera; l’anziano abbandonato. Quando si cade nell’illusione del “pane degli uomini”, forse nell’immediato si ottengono anche risultanti importanti, ma il tempo inesorabilmente fare emergere il vuoto che vi è dentro.

Segui l’argomento in questo breve dialogo tra due generazioni su Tele Padre Pio:

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