L'Islanda tenta di produrre energia sfruttando i vulcani
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L'Islanda tenta di produrre energia sfruttando i vulcani

giovedì 6 febbraio, 2014

MÝVATN (ISLANDA) 06 FEBBRAIO 2014 - Durante la perforazione del pozzo di Krafla, nel nord-est dell'Islanda, gli ingegneri notarono qualcosa di strano. I sensori, avrebbero segnalato, di aver toccato una zona con temperature di 1000° C, producendo una quantità eccessiva di vapori, la cui temperatura di essi, si aggira attorno ai 450° C.[MORE]

Al quanto stupiti, si resero conto di aver rotto una camera magmatica piena 5 km al di sotto della superficie della Terra. Così, furono in grado di utilizzare quel calore, per generare 36 megawatt di potenza. Per estrarre l'energia in questo modo, dovranno forare profondità superiori a 4.000 metri, per ottenere temperature di oltre 400° C. Ad una velocità di circa 0,67 metri cubi al secondo potrebbero essere generati circa 45 MW.

l'Islanda stessa, insieme alla Russia, il Cile, la Nuova Zelanda, sono particolarmente famosi per aver colto la possibilità, in passato, di adempiere alle risorse rese a disposizione dalla natura, come i geysers: sorgenti di acqua calda eruttata energicamente dal suolo con conseguente formazione di colonne di vapore.

L'Islanda, è stata il secondo paese a forare la Terra, fino ad arrivare al magma. Il primato tocca alle Hawaii nel 2007. 

Nelle Hawaii, proprio in quell'anno, ad una temperatura di 900/1000 °C e alla profondità di 2100 metri, il magma è penetrato, offrendo agli ingegneri della Icelandic Deep Drilling Project (in cooperazione con la National Power Company), l'occasione di testare il primo sistema geotermico, alimentato direttamente a magma. In questo modo, nell'arco dei due anni successivi, è stato possibile sfruttare una corrente di vapore a elevatissime temperature, sino a quando si è presentato la necessità di richiudere il buco per permettere il rinnovamento dell'attrezzatura da superficie.

Prima che il buco chiudesse, il pozzo ha offerto la possibilità di poter essere studiato, nonostante le vastissime difficoltà. 

Se questa scoperta, andasse a buon fine, potrebbe essere adoperata quotidianamente in un futuro, con costi di realizzazione bassissimi.

(Foto: altocasertano.wordpress.com)


Luca Kevin Civitate

 


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