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ROMA, 23 AGOSTO 2011 – A mettere a dura prova gli equilibri nella maggioranza, non è soltanto la manovra di correzione dei conti pubblici, ma anche i consueti battibecchi tra il premier Silvio Berlusconi e il leader del Carroccio.
Il presidente Berlusconi ha risposto alle affermazioni di ieri notte di Umberto Bossi, con una nota ufficiale.[MORE]
“Mi spiace, questa volta, di non essere d'accordo con il mio amico Umberto Bossi. Sono profondamente convinto che l'Italia c'è e ci sarà sempre”, si legge nella nota.
“Celebriamo i 150 anni di unità di un Paese che ha sempre saputo reagire con grande orgoglio alle difficoltà che la storia gli ha posto innanzi”, aggiunge il premier sottolineando che si tratta di “un Paese che è unito, con un Nord e con un Sud che sono partecipi di una comune storia e di un comune destino”.
Il leader leghista, in giro per la penisola per le varie feste di partito, aveva espresso dubbi sulla tenuta del Paese. “Quel che sta avvenendo è una svolta storica, non è una cosina da niente – aveva detto detto in un comizio a Schio, riferendosi alla crisi economica - la gente capisce sempre di più che l'Italia va a finire male e quindi si prepara al dopo. E per noi il dopo è la Padania - ha detto - i popoli del nord uniti sarebbero lo stato più forte d'Europa”.
Affermazioni non diverse dalle altre ma che questa volta sono state criticate dal Presidente del Consiglio addirittura con una nota ufficiale. Una presa di posizione più forte, dunque, che può mettere in discussione l'asse storico con la Lega.
Una situazione ben riassunta nelle parole di Carmelo Briguglio, vicepresidente vicario dei deputati Fli: “A Berlusconi interessa poco l'unità nazionale, il suo attacco a Bossi riguarda ben altro e cioè la partita da chi tra i due dovrà pagare i costi elettorali della manovra aggravata dai sondaggi molto negativi per Pdl e Lega. Segnali in codice della dissoluzione in atto della maggioranza di governo”.
Lidia Tagnesi
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