Cristo in croce: segno visibile del suo amore verso il Padre e i fratelli
Parola e Fede Calabria

Cristo in croce: segno visibile del suo amore verso il Padre e i fratelli

lunedì 5 maggio, 2014

Oggi don Francesco Cristofaro risponde alle due domande di Fabio e Alfonso.

D. Cosa significa, condividere l'amore con Dio e come posso condividerlo? Fabio.
R. Dio è amore. Si riceve l'amore da Dio, in Cristo, per la comunione dello Spirito Santo. Ci ricorda l’Apostolo Giovanni: «Amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.» (1Gv 4,7).

Come si condivide l’amore di Dio? In un unico modo: si dona l'amore ricevuto da Dio, ai fratelli, in Cristo, per la comunione dello Spirito Santo. Si condivide l’amore di Dio amando il prossimo e lo si fa vedendo nell’altro il volto di Cristo, sofferente, ammalato, nudo, forestiero come ci ricorda l’evangelista Matteo nel capitolo 25: «Il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.» (Mt 25,34-40). Sarà, poi, l’azione e la grazia dello Spirito Santo presente e operante in noi a farci vedere nell’altro il prossimo con cui condividere l’amore di Dio.[MORE]

D. Perché Dio, pur sapendo tutto, ha fatto mettere in croce Gesù? Grazie, Alfonso.
R. Innanzitutto, va precisato che Dio Padre non ha fatto mettere in croce Gesù, così come Dio non vuole il male. Dio ha permesso che il Figlio andasse in croce ma non ha voluto direttamente.
Dio invece ha consegnato suo figlio all'amore totale, che è fino alla morte di croce. Questa verità è contenuta nella parabola dei vignaiuoli: «C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.» (Mt 21,33-44).
È Gesù che ha voluto attestare al mondo intero quanto fosse grande il suo amore per il Padre, fino al dono supremo della sua vita. San Paolo ai Filippesi ce lo ricorda:

«Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.» (Fil 2,5-11).

Don Francesco Cristofaro

 

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.


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