Francesco Di Lieto replica al Sindaco di Sellia Francesco Mauro
Politica Calabria Catanzaro

Francesco Di Lieto replica al Sindaco di Sellia Francesco Mauro

martedì 19 febbraio, 2019

Riceviamo e pubblichiamo testo integrale di Francesco Di Lieto
CATANZARO 19 FEBBRAIO -L’incomprensibile nervosismo del Sindaco ha lasciato posto, prima alla teatralità, poi alle consuete minacce … il tutto condito dalle oramai inseparabili #.Innanzitutto esaminiamo il contenuto della replica. Non potendo smentire i dati, il Sindaco tenta di gettarla in caciara al grido: “Anche lo scorso anno”.Tuttavia i dati, caro Sindaco, sono esatti. Proprio Lei li conferma e, scusi l’ardire, ritengo dovrebbero preoccuparLa. Invece Ella, con invidiabile sicumera, ritiene il comune assolutamente “impenetrabile” da qualsivoglia infiltrazione.Sono felice per Lei. Ma voglio raccontarLe una storia.C’era una volta un Prefetto, odioso e sovversivo, che viveva nella città di jocasto.Questo losco figuro ha avuto la sfrontatezza di mettere becco nelle vicende del nostro Comune.Il malefico, non avendo altro di meglio da fare, voleva vederci chiaro su di un insignificante appalto.Non comprendeva come Tizio, subito dopo essersi aggiudicato un appalto, come in un grande gioco, avesse ritenuto di cedere, immediatamente, a Caio la gestione di quello stesso appalto.Caio, sosteneva questo terribile Prefetto, parrebbe essere nientepopodimeno che parente di “mahyas” … la mafia !In questa storia, poiché il Codacons non c’entra, Ella non ritenne esserci alcun “danno d’immagine”.Intanto un Tribunale si pronunciava su un ricorso proposto da Sempronio (ovvero il secondo classificato in quell’appalto) e, udite udite, sosteneva che fossero dei “problemini".Ma si sa, le toghe sono sempre rompiscatole e pericolose.Ed allora ecco il colpo di teatro. Sempronio, nominato vincitore dalla Giuria del Tribunale, dopo aver speso una barca di soldi, candidamente dichiara di non essere interessato a quell’appalto … e così il Suo comune decide di “rimettersi in affari” con Tizio, ovvero il soggetto già infiltrato da “mahyas”.Il tutto senza clamore e, soprattutto, senza alcun “danno d’immagine”.Mai dire mai.E passiamo alla “#bufalite #acuta!”.Mi soffermerò soltanto su due episodi, per non tediarLa, ma confido di aver tempo per affrontarne molti e molti altri.

Ora andiamo per ordine. Il primo.Probabilmente Ella, quando scrive “fakenews” si riferisce a quando denunciammo di come venivano “avvelenati” i Cittadini, immettendo nelle condotte comunali dell’acqua all’arsenico, proveniente da un pozzo totalmente sconosciuto alle Autorità Sanitarie.Eppure, in quell’occasione, Ella non fece - mi perdoni - una gran figura, visto che, dopo aver minacciato castighi divini (sempre per il consueto “danno d’immagine”), ebbe ad incassare la conferma da parte dell’ASP di non aver mai analizzato l’acqua di quel benedetto pozzo e, come qualcuno ricorderà, Le fu imposto di emettere una Ordinanza con cui era costretto, alla buon’ora, ad informare la popolazione della presenza di arsenico nell'acqua “potabile”.Senza dubbio sarà stata colpa del Suo proverbiale amore per i Cittadini, che Le avrà fatto dimenticare di avvisare la popolazione sui rischi cui era esposta nell’utilizzare quell’acqua che, come ben saprà, hanno (profumatamente) pagato, quasi come se fosse potabile.Il pozzo di Uria, com’è noto, è stato chiuso. In un silenzio tombale, come si conviene quando si vien beccati con le mani nella marmellata.Anche allora Ella ebbe a minacciare tuoni e fulmini … ma finì quasi come i pifferi di montagna, che andarono per suonare e furono suonati.Identica sorte nel secondo episodio che mi accingo a ricordarLe, ovvero quando denunciammo uno “sversamento di acque reflue e liquami maleodoranti prima sulla battigia poi nel mar Ionio, in località Ruggero del Comune di Sellia Marina”. Anche allora Ella ebbe a profferire le consuete minacce perché, a Suo dire, si offendeva e si screditava il territorio.

Stesso copione, stessa fine.La Procura richiese ed ottenne una condanna e, a seguito dell’opposizione proposta dall’imputato, oggi è in corso il processo.Il quel processo il Sindaco di Sellia Marina brilla per la Sua assenza.Appare, a dir poco, grottesco come il Comune di Sellia Marina, ed il suo innamoratissimo Sindaco, non abbia ritenuto di doversi costituire parte civile.Il Codacons in quel processo è stato ammesso poiché il Tribunale lo ha ritenuto legittimato a tutelare il nostro mare, per evitare che venga considerato una pattumiera dove disperdere ogni sorta di porcheria … Lei, evidentemente, caro Sindaco, forse distratto dai Suoi #, ha ritenuto di non dover chiedere alcun “danno d’immagine”.In fondo si tratta soltanto del mare...Se, infine, ad agitarLa, caro Sindaco, è una mia candidatura, può dormire tranquillo. Non c’è alcuna velleità di candidarmi ad alcunché. Ovviamente continuerò ad occuparmi del territorio in cui vivo, nei modi che ritengo e riterrò più opportuni e, mi perdoni, senza dover chiedere il Suo permesso.


Francesco Di Lieto


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