Liguria, rinviata ad ottobre la legge elettorale: Forza Italia fa dietrofront
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Liguria, rinviata ad ottobre la legge elettorale: Forza Italia fa dietrofront

giovedì 7 agosto, 2014

GENOVA, 07 AGOSTO 2014 - Rinviata ad ottobre la legge elettorale. A deciderlo è stato questa mattina il Consiglio Regionale dopo il dietrofront di Forza Italia su alcune novità burocratiche presenti nel testo.

La scelta, del tutto inattesa, di Forza Italia è stata presentata questa mattina in Consiglio da Sandro Biasotti, coordinatore ligure di partito, che ha espressamente richiesto il rinvio “dell’analisi della legge” ad ottobre.

Il dietrofront di Forza Italia 

Biasotti ha criticato il premio di maggioranza troppo alto pari al 55% dei seggi per il partito vincente, ma non solo. Il coordinatore ligure di Forza Italia ha sottolineato anche l’importanza di ricompattare le alleanze tra “le forze moderate e di centro destra”. Marco Melgrati, capogruppo di FI ha intravisto nella scelta di Biasotti la volontà di ricreare un rapporto con il Carroccio in vista del voto del prossimo anno nella regione Liguria. [MORE]

Le reazioni del PD

Immediate le reazioni del Partito Democratico. Per il PD in rinvio della legge elettorale non è altro che “un’occasione persa”. Nino Miceli, capogruppo del PD, ha così commentato: “ non ci opponiamo alla richiesta di sospensiva perché confidiamo che sia possibile riprendere il filo che ci ha portato a condividere questo testo. Manteniamo dei punti fermi come l’abolizione del listino, la rappresentanza territoriale, la clausola di governabilità che è una norma anti inciucio”.

Per Armando Ezio Capurro ed Ezio Chiesa il rinvio ad ottobre della legge elettore può presentarsi come un “fatto positivo” solo se il PD, Forza Italia, NCD, Federazione della Sinistra Rifondazione non diventano anche loro i fautori dell’inciucio che questa mattina è andato in scena in Consiglio Regionale. Spetterà al PD, hanno detto Capurro e Chiesa, “ricompattare la maggioranza su proposte discusse e condivise anche a fronte della richiesta di battere la composizione e riduzione dell’ufficio di Presidenza”.

Emanuele Ambrosio

(img. telenord.it)


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