Misericordia e giustizia
Parola e Fede

Misericordia e giustizia

giovedì 2 maggio, 2013

Oggi risponde a Michelangelo da Firenze don Francesco Cristofaro.

D. Perché Dio perdona sempre? Uno pecca per tutta la vita poi alla fine si pente Dio lo perdona e va in paradiso? Datemi spiegazione sono confuso Michelangelo da Firenze

R. Ciao Michelangelo, c’è un tempo della misericordia e c’è un tempo della giustizia di Dio. Fino a quando dura la misericordia e da quando inizia la giustizia? La misericordia è per tutta la vita di un uomo, fino alla sua morte. Dopo ha inizio la giustizia di Dio. Cosa significa questo? Che fino alla fine le braccia e il cuore del Signore sono aperti per noi, per la nostra conversione: “Non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva” (Ez 33,11). Il Signore sa che in quanto figli di Adamo siamo figli anche della fragilità, della debolezza, del peccato e che ogni giorno come siamo spinti verso il bene, siamo anche mossi verso il male. Per questo il cammino dell’uomo diventa un cammino di scelta sempre nel bene e per il bene.[MORE]

Chiuso per noi il libro della vita terrena si apre quello della vita celeste. Ricorda la Parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro. Cosa risponde Abramo alla richiesta del ricco di poter cambiare le sue sorti finali, cioè di poter passare dal luogo dei tormenti al luogo della pace eterna? “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti” (Lc 16,19-31).

Altra verità che va sottolineata è questa. Una cosa è dire: “Ho sbagliato, chiedo perdono, mi pento, il Signore avrà pietà di me e mi perdonerà”, altra cosa è dire: “Nella mia vita faccio quello che voglio, la vita è mia, tanto poi andiamo tutti in paradiso”. Nel primo caso si riconosce una fragilità, una mancanza, un errore e c’è il pentimento. Nel secondo caso, addirittura l’uomo non riconosce neanche la presenza del Signore: “Faccio quello che voglio. La vita è mia!”. Le parole del Signore sono chiare: “Convertitevi e credete al vangelo altrimenti perirete tutti allo stesso modo” (Mc 1,15). Una cosa è la fragilità umana che ci porta a peccare, altra cosa è la perseveranza nel vivere sempre nel peccato, per scelta, per volontà.

Un’ultima cosa va detta, comunque. Per diventare più forti nella fede e per vincere le nostre cadute, bisogna avere un contatto quotidiano con Gesù, nella preghiera, nei sacramenti, nella grazia. Pensa per un attimo un qualsiasi sportivo che pretende di vincere le sue gare senza un allenamento continuo e costante.

Don Francesco Cristofaro

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]t . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.


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