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BUSSI SUL TIRINO (PE), 10 OTTOBRE 2014 – Quasi 1,9 miliardi di euro sono il risarcimento richiesto dall’Avvocatura dello Stato nei confronti di Montedison. Il caso della discarica a Bussi sembra aver raggiunto il punto di non ritorno durante il processo della Corte d’Assise a Chieti, in cui erano presenti 19 imputati, tra cui gli ex dirigenti della Montedison accusati di disastro ambientale e avvelenamento delle acque.
Montedison deve pagare: lo Stato chiede un risarcimento miliardario
Giovanni Palatiello, avvocato dello Stato e parte civile del processo, ha affermato ‹‹sulla base delle relazioni predisposte dall'Istituto superiore della protezione ambientale, è possibile stimare il danno ambientale in un cifra che si aggira intorno a un miliardo e 300 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri danni patrimoniali e non patrimoniali››. Nello specifico, è stata richiesta una somma complessiva di 1 miliardo e 880 euro, di cui 1 miliardo e 376 mila euro per Ministero dell’Ambiente, per danni ambientali e patrimoniali, 500 milioni alla Regione Abruzzo per danno alla salute dei cittadini e all’immagine, 1 milione alla Corte dei Ministri per danno all’immagine e 3 milioni e 115 mila euro al commissario delegato del Bacino Aterno-Pescara, che si è occupato della messa in sicurezza della zona.
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D’Alfonso: “i miei complimenti all’avvocatessa Geradis”
A conclusione dell’udienza, il governatore della Regione, Luciano D’Alfonso, ha espresso il suo parere sulla vicenda. La sua dichiarazione giunge dopo mezz’ora dall’entrata in Aula e afferma ‹‹ho trovato non solo competenza e motivazione, ma anche conoscenza puntuale e un riferimento ai supporti scientifici oggettivamente convincente››. In particolare, il governatore, ha ringraziato l’avvocatessa dello Stato, Cristina Gerardis, ‹‹sono convinto che oggi c’è stata una straordinaria posizione espressa da parte della Regione attraverso la bravura dell’avvocatessa››. Gerardis, durante il suo intervento, ha puntualizzato sul dramma inquinamento affermando che questo non è assolutamente finito e che, le sue affermazioni, verranno provate scientificamente per mettere la parola fine al processo.
Erica Benedettelli
[immagine da ilpescara]
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